Biestetica e Paesaggio

Questo progetto composto da 4 trittici e da una installazione di cartoncini di colore bianco è da considerarsi una singola opera, ciononostante ciascun lavoro conserva una sua autonomia. Sono parte di un unico discorso teorico e l'esposizione ideale prevede che vengano esibiti assieme, ma se questo non è possibile ogni tela conserva comunque una sua libertà per essere presentata anche singolarmente.
Il progetto è stato ideato attorno al “concetto di paesaggio”, analizzando i suoi molteplici aspetti, la sua evoluzione e il suo percorso nell'arte alla ricerca di una possibile sintesi.

Biestetica e Paesaggio – Tela n° 1
Dimensioni 3,51x2,55 m

Ho iniziato questa ricerca sul paesaggio utilizzando come base un dipinto del Lorenese rivisitandone l'opera in un'ottica contemporanea.

Biestetica e Paesaggio – Tela n° 2
Dimensioni 3,51x2,55 m

La seconda tela è la rappresentazione di un paesaggio appenninico, dove le linee che definiscono i profili delle montagne sono ottenute dalla contrapposizione di colori complementari, in alcuni casi questo non è stato possibile venendo così meno al rispetto della regola utilizzata per la realizzazione del quadro (zone bianche). Come dire che non sempre la progettualità e le regole prestabilite ci permettono di portare a termine un percorso anche se progettato con cura, a volte dobbiamo chiedere aiuto alla creatività, all'intelletto e alla nostra disponibilità di accettare l’imprevedibile.

Biestetica e Paesaggio – Tela n° 3
Dimensioni 3,51x2,55 m

La terza tela è una idea astratta e personale di paesaggio nel quale non sono più evidenti linee che ne definiscano la struttura e lo rendano riconoscibile. È realizzata utilizzando i tre colori primari e i tre secondari. Ha come concetto base la ricerca di un proprio equilibrio mentale/percettivo ottenuto dalla quantità delle superfici colorate distribuite sulla tela, superfici calcolate tra loro con specifici rapporti proporzionali per il raggiungimento di un particolare stato psicofisico conseguente alla qualità e quantità dei colori percepiti. Altra particolarità di questa tela è che viene recepita in modo differente a seconda della distanza a cui si trova il fruitore, poiché quando siamo lontani la tela ci appare uniforme mentre avvicinandoci vediamo che contiene una ulteriore struttura reticolare definita da una colorazione più chiara.

Biestetica e Paesaggio – Tela n° 4
Dimensioni 3,51x2,55 m

La quarta tela è una summa delle tele precedenti, inoltre contiene un reticolato a scacchiera di tela vergine, un non finito dove ciascuno può inserire mentalmente la propria visione personale del paesaggio.

Biestetica e Paesaggio – Installazione cartoncino bianco
Dimensioni 3,51x2,55 m

Come annullamento/negazione di tutto quanto rappresentato pittoricamente, all’epoca del progetto  originale era stata anche considerata la possibilità di una installazione multimediale, cosa che poi non è stata realizzata per mancanza di uno spazio adeguato. Era prevista su una parete una superficie equivalente al formato di una tela, dove installare dei cartoncini di colore bianco entro dei confini non delimitati rispettando uno schema rigoroso.
Un proiettore posizionato a soffitto sopra l'entrata dello spazio espositivo, filtrando attraverso una stretta e sottile mascheratura doveva proiettare a pavimento il video “Souls”, una striscia di luce colorata con l’effetto di una pioggia cromatica sui visitatori che oltrepassavano la soglia.

Concetto
Questo studio sul paesaggio è stato il pretesto per sviluppare una ricerca sul signifiato di spazio, tempo e spiritualità universale, legati al fare dell'arte e al comune vivere quotidiano. Come esperienza diretta ho potuto verificare che questi lavori attiravano persone delle più svariate condizioni sociali. Ognuno di essi leggeva differenti livelli del lavoro ma tutti erano fortemente stimolati da questo bombardamento psico-percettivo, ognuno cercava di leggere e di riconoscere il proprio mondo interiore all'interno dei quadri.
Mi ha colpito il fatto che la quasi totalità delle persone sentiva l'esigenza di eleggere un quadro nel quale riconoscersi, trovando nella tela scelta degli stimoli emotivi che li sollecitavano a una propria introspezione, quasi che i quadri fossero provvisti di specifici input in grado di dare luogo a movimenti dell'anima. Alcuni si posizionavano di fronte a un quadro e dicevano di sentirsi rilassati, acquietati, altri si sentivano agitati e dicevano di provare vibrazioni schizofreniche, altri ancora dicevano di sentire la necessità di approfondire verbalmente gli stimoli che avevano percepito osservando i lavori. Le reazioni erano sempre diverse, probabilmente dovute ai differenti stati d'animo delle persone, però  la visione delle tele sembrava interagire e amplificare il loro coinvolgimento emotivo e ogni volta ero sempre più incuriosito dalle molteplici e inusuali reazioni delle persone.
Ci sarebbero anche molte altre cose nascoste all'interno di queste tele ma penso che la migliore analisi e descrizione di un quadro sia quella che comunica il quadro stesso.

 

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